Oltre ai caratteri ispirati alla birreria Ronzani, il logo era contornato da un doppio cerchio rosso e blu mentre all’interno degli zeri di «100» erano racchiusi lo stemma del Bologna e un pallone di cuoio d’antan, come si usava agli albori del calcio del Novecento. Il bianco rappresenta la purezza e l’innocenza, mentre il nero simboleggia la determinazione e l’autorità. Nella stagione 2003-2004 viene utilizzata per la prima volta una maglia di color grigio metallizzato al posto del bianco. Lo stemma riporta in alto, in bianco su sfondo blu, le iniziali di Bologna Football Club (BFC) e l’anno di fondazione (1909). Sulla sinistra sono riportate le strisce con i colori sociali rossoblù, sulla destra è riportata una croce rossa bordata di blu su sfondo bianco che richiama la bandiera cittadina; tutto questo circondato da un bordo color platino. Nel 1992-1993 il Bologna fallisce e il logo subisce una prima variazione storica: la nuova blasonatura societaria presenta un’aggiunta di carattere subito sotto la scritta BFC: la scritta 1909, che rappresenta l’anno di fondazione societario e anche la nuova denominazione adottata dopo il fallimento. ». Di questa canzone – e di questo motto, che si crede erroneamente risalente agli anni 30 -, caduta in disuso per decenni e di cui si conosceva testo e titolo ma non lo spartito musicale – che fu scoperto casualmente nel 2011 -, nuova maglia del napoli se ne fece un arrangiamento delle prime note.
Con il passare degli anni, anche Paolo Mengoli con la canzone Il sogno continua contribuì ad arricchire il repertorio di inni sul Bologna, ma fu un’altra canzone di Mingardi, Cuore rossoblù, a venir scelta dalla società come canzone ufficiale, facendola suonare dagli inizi degli anni 90 fino al 2012 quando ritornò a suonare allo stadio Le Tue Ali Bologna, in seguito alla morte di Dalla. 1932, quando riapparve sempre sulla seconda maglia bianca a fascia orizzontale rossoblù, con la nuova sigla BSC (Bologna Sezione Calcio), a celebrare la Bologna Sportiva voluta da Leandro Arpinati, maglie calcio 2025-2026 la cui sezione calcio proprio in quella stagione faceva il suo esordio nella prestigiosa Coppa dell’Europa Centrale. Nella stagione 1991-1992 – l’ultima prima di ritornare alle vecchie sbarre – viene adottato un tipo di disegno mai utilizzato prima: dei piccoli triangoli rossi e blu disposti in file orizzantali che decrescono di numero rispetto allo scendere della casacca. Questo tipo di disegno avrà piccole variazioni, come nelle stagioni 1995-1996 e 2013-2014, nelle quali il rosso e il blu vengono invertiti. Le due stagioni sul finire degli anni 90 sono quelle protagoniste di uno «scambio» con le seconde divise: vengono infatti utilizzate maglie bianchi con disegni già in uso nelle stagioni precedenti.
Per quanto concerne i pantaloncini e calzettoni, essi sono normalmente bianchi o neri, senza una determinata preferenza. Su pogba sono gusti. Ci sono 3 cose che non devi mai fare in spiaggia: da quest’estate rischierai delle multe salatissime! All’inizio dei primi anni 20, il Bologna non era ritratto nell’iconografia e nel bestiario del massimo campionato; non aveva un animale simbolo a cui fare riferimento. 1978-79: 7º nel girone C della Promozione Lombarda. La stagione 2018-2019 ebbe due volti: dopo un girone di andata deficitario, con la squadra al penultimo posto, il girone di ritorno fu all’insegna della risalita, con 31 punti (frutto di 9 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte) che valsero il terzo posto in classifica al termine della stagione regolare, che consentì ai giallorossi di disputare la finale dei play-off, persa contro la Deghi Lecce. Nella stagione 2003-2004 questa nuova società sfiora la promozione diretta arrivando seconda, venendo poi ripescata in Serie C2, diventando la prima squadra cittadina a partire dalla stagione 2004-2005, date le vicissitudini societarie del F.C. Il testo del primo inno del Bologna F.C.
Il primo esempio di inno del Bologna risale al 1912. Giannino Tonelli e Vittorio Ortali, frequentatori del Bar Libertas in via Ugo Bassi 13, la seconda sede sociale del Bologna dal 1910 al 1918, composero un inno in cui una frase, che venne adattata a refrain musicale, divenne per tanti anni un richiamo identificativo del Bologna da parte di tifosi e media: «Il Bologna è uno squadrone che tremare il mondo fa! La stagione 1987-88 segna l’ingresso del calcio fasanese in serie C2 dopo un campionato dominato: alla guida di quella squadra c’era Elia Greco insieme agli acquisti Valeriano Prestanti e Claudio De Tommasi trascinati dall’esplosione di Vittorio Insanguine, capocannoniere dell’intera categoria (25 gol). Il terzo kit nero con dettagli gialli rimanda alla stagione ’99/2000 e alle imprese di campioni come Raul, McManaman e Redondo. Arrivai sulla strada che pensavo alla guerra, alle inutili morti. Nella stagione del centenario del club viene utilizzata – per una sola gara di campionato contro il Genoa – una maglia celebrativa quasi totalmente identica a quella della stagione di esordio, con uniche differenze in una piccola scritta riportante BFC 1909 sul taschino, e la linea nei dettagli dei calzettoni. La nuova maglia verde, inaugurata il 12 ottobre 2019 per l’incontro di qualificazione a Euro 2020 a Roma contro la Grecia, presentava un pattern grafico sulla parte frontale e sulle maniche ispirato all’arte rinascimentale italiana, resa celebre da dipinti, tessuti e opere architettoniche.