Il Corinthians venne fondato nel 1910 da un gruppo di operai, con l’obiettivo di creare una squadra di calcio per gli strati inferiori della società di San Paolo, così da opporsi ai club di élite già esistenti. In precedenza, nel 2021, Campedelli aveva impedito a Sergio Pellissier di utilizzare il nome «Chievo» per rifondare un club con cui provare a proseguire de facto la tradizione calcistica dei «Mussi», ripartendo dalla Terza Categoria: l’ex bandiera gialloblù aveva quindi chiamato Football Club Clivense la sua società. Il club turco in quel periodo stava cercando uno slogan per la campagna trasferimenti, e si è deciso di insistere con quelle tre parole. Dello stesso anno (1922) è anche il primo dei tre campionati statali vinti di fila. Hanno vinto la Premier League per quattro anni di fila e il tempo ci dirà se ce ne sarà una quinta. Allo stesso tempo l’Adidas ha sviluppato le prime scarpe con i tacchetti che potrebbero essere modificati in base alle condizioni del campo. Nel primo anno in Serie B la squadra si qualifica sesta, non rendendo pienamente giustizia alle proprie possibilità. Nel caldo del letto pensavo alle celle, ai visi noti, ai tanti morti.
Il 1922, anno del centenario dell’indipendenza brasiliana, segna l’inizio dell’egemonia del Corinthians nel Campionato paulista. Nonostante la sconfitta del Corinthians per 1-0, questo incontro segnò l’inizio di un periodo ricco di successi in ambito amatoriale. Alla fine il Corinthians chiuse al 5º posto, qualificandosi per la Coppa Sudamericana (equivalente della Coppa Uefa europea). Nel 1953, in un torneo disputato in Venezuela, nella capitale Caracas, il Corinthians conquistò la «Piccola coppa del mondo» (Mundialito de Clubes), un torneo che molti considerano come predecessore del Mondiale per club, nato nel 2000. In quell’occasione, il Corinthians, sostituendo il Vasco da Gama, vinse tutte e sei le sue partite, contro la Roma (1-0 e 3-1), il CF Barcellona (3-2 e 1-0) e l’Election Caracas (2-1 e 2-0). Nello stesso anno la squadra brasiliana vinse anche la Coppa del quarto centenario di San Paolo. La loro idea era di creare una squadra di calcio in cui ognuno potesse mostrare la propria abilità nello sport, dal momento che, agli inizi del XX secolo, il calcio in Brasile era considerato uno sport elitario, praticato in prevalenza dai discendenti di immigrati britannici e da coloro che lavoravano per compagnie britanniche. La vita di san Miro, eremita e pellegrino del XIII secolo, ha lasciato una forte eredità spirituale, sia nei luoghi di silenzio a lui legati, meta di visite ristoratrici, sia con la sua sintesi ecologica, che tanto ha segnato la storia e la sensibilità del borgo.
Il 14 settembre Luis Fabi mise a segno il primo gol della storia del club, contro l’Estrela Polar, altra squadra amatoriale della città. Nel 1951 la squadra, che annoverava tra gli altri Carbone, Cláudio, Luizinho, Baltazar e Mário, mise a segno 103 reti nelle trenta gare del campionato paulista, con una media di 3,43 gol a match. Dal gol di Turone all’era Moggi, in Il Messaggero. Nello stesso decennio il team paulista vinse tre volte il Torneo di Rio-San Paolo (nel 1950, nel 1953 e nel 1954): quella competizione era all’epoca la più importante di tutto il paese, dal momento che vi prendevano parte le squadre dei due stati con la maggiore tradizione calcistica, quelli di Rio e di San Paolo. Vi sono pure l’Aucatt di caus pèrs (l’avvocato delle cause perse, venuto dal foro di Milano per difendere la Giubiana), il Barbanégra (l’indovino), gli Scarenèj (i rappresentanti della vicina campagna di Scarenna, legata storicamente con i contadini canzesi), le Strij picitt (le streghe che fanno paura ai bambini), la Cumàr da la Cuntrada (che legge il testamento della Giubiana), i Diauj da la bèla vus (diavoli che cantano l’ode alla Giubiana), i Pumpiér (i pompieri in bicicletta, in costume storico e con la pompa dell’Ottocento), il Pastùr (il rappresentante in maschera del mestiere pastorizio, che suona il corno), l’Alpée, i Buschiröö (maschera del boscaiolo), il Carètt di paisàn e il Traìn (lo «slittone» con le fascine), il Bòja, i Cilòstar, che portano la luce, e altri ancora.
La sezione di calcio del club è una delle più vittoriose in Brasile, avendo conquistato tra l’altro 7 volte il campionato brasiliano, 3 Coppe del Brasile, 30 campionati paulisti, una Copa Libertadores, una Recopa Sudamericana e due Mondiali per club. Ero a due passi dalla cresta e avevo intorno delle schiene boscose. Anche se non ci sarebbe posto per la seconda parte della stagione nelle varie liste, la novità è che la dirigenza Juve avrebbe fatto passi avanti e non è da escludere un vero e proprio blitz già nel mercato di riparazione. Noi abbiamo voluto allargare il mercato anche nel calcio, che non vuol dire bestemmiare, anche se i cosiddetti puristi storcono il naso. G.S. Arsenal Spezia: 11º nel girone F della Lega Int. La più importante è quella con il Savona, con i tifosi savonesi accolti allo stadio Alberto Picco sempre con cordialità, dato il rapporto di stima che lega le due curve da lunga data. Nel campionato successivo il Foggia tornò ad utilizzare la maglia a cinque strisce, tre nere e due rosse, mentre la seconda maglia rimase sempre quella bianca con una striscia orizzontale rosso-nera. La conquista nel 1977 del campionato paulista interruppe finalmente una striscia di insuccessi nei principali tornei durata ventitré anni.