Detestando tutto ciò, sono stato felice di imbattermi, poco fa, in una pagina Facebook chiamata “Serie A anti-nostalgica”, un nome che richiama la più famosa pagina nostalgica e, in modo a volte ironico, a volte meno, si dedica a combattere la nostalgia calcistica mostrando i lati più pop del calcio di oggi, e ridicolizzando la presunta santità di quello di ieri. Tra tutte le prime volte che ricordo, la sensazione di meraviglia data da quel colore è una delle più nitide ancora oggi, a vent’anni di distanza. Andava ancora peggio visitando la maggior parte degli stadi italiani, spesso tristi di una tristezza da balera, in un certo senso agrodolce. Il termine «Coverciano» è divenuto sinonimo del ritiro degli Azzurri, che vi svolgono abitualmente preparazioni e ritiri pre-gara, oltre a disputare talvolta amichevoli non ufficiali. Dopo i lavori degli anni ’50, la capienza passa a 85mila spettatori tra pubblico seduto e in piedi. Suttttuuyy: Esatto. Non c’è un solo elemento di coerenza in questa nostalgia posticcia: prendi l’esaltazione per gli Hubner che fumavano e bevevano come muratori degli anni ’50, e contemporaneamente la censura morale contro i “giovani viziati” che vanno in discoteca, spendono, si fanno i tatuaggi e non disdegnano l’alcol.
È una questione generazionale dei creatori di queste pagine che vivono gli anni Novanta come il momento di innocenza in cui erano bambini di 10 anni e non dovevano pagare 5000 euro di tasse ogni giugno per la partita iva? La trovi ovunque: sia sulle pagine Facebook dedicate che nei gruppi WhatsApp, sia sulla fascia di capitano di Papu Gomez che nelle discussioni al bar. La seconda maglia del periodo 1991-1994 venne utilizzata in quattro occasioni: nelle trasferte in Scozia, Irlanda ed Estonia e nell’incontro di Cesena con la nazionale di San Marino. La rifinitura bianca sotto le maniche raglan ricorda le maglie Diadora del periodo 2006-09. Sul corpo della maglia torna il pattern composto dalla riproduzione del crest societario, stampato qui a caldo sul tessuto. In arrivo anche alcune maglie speciali di Genoa e Sampdoria, così come quelle dello Spezia indossate nell’amichevole benefica contro i blucerchiati. Puoi acquistare maglie e divise da calcio su Retrofootball® quando vuoi e da dove vuoi. Sono cose che mi disgustano nella vita vera, figurati nel calcio.
Sono stato chiuso per ore in “treni speciali” attraversando l’Italia di notte in condizioni igieniche precarie, circondato dall’intero campionato di droghe sintetiche e naturali a disposizione di un cittadino occidentale; sono stato in piedi su gradinate senza seggiolini, sotto la pioggia in stadi senza copertura; in quegli stadi, dopo il fischio finale, ho rischiato l’ipotermia per l’impossibilità di uscire per motivi di sicurezza; sono stato caricato dalla polizia per colpe non mie; ho passato tutti questi momenti, spesso, circondato dalla peggior feccia nazista. Un ringraziamento per l’ottimo lavoro svolto alla Polizia Municipale VI Municipio le Torri capitanata dal comandante Oscar Mastroianni , al Comando Polizia Municipale di Frascati , ai giudici nazionali csain , al servizio sanitario e alla Protezione Civile Vigili del Fuoco in congedo VI gruppo e alla scorta tecnica Team Vessella. L’emblema subì evoluzioni per lo stesso motivo, fino a che, a partire dal 1981, fu usato lo stemma d’armi della corona borbonica come araldica. Il nuovo emblema adottato dalla dirigenza della compagine partenopea aveva una forma circolare, molto semplice, ed era contraddistinto da una «N» maiuscola con grazie, riprodotta in oro, collocata su fondo azzurro, bordato d’oro: la sola iniziale del nome del club, ma anche della città, dunque, maglia napoli 2025-2026 assurse al rango di stemma.
La svolta della carriera era però dietro l’angolo: la Juventus convinse infatti il L.R. Ⓤ Però il Leicester che vince la Premier è nostalgico? Il Leicester deve retrocedere a marzo. È un po’ un cortocircuito il Leicester. Il fatto è che un po’ di calcio puro, provinciale, autentico, l’ho vissuto. Il suo annuncio online ha fatto il giro del mondo. Ⓤ Tra l’altro non voglio fare il giustizialista, ma le grandi fortune del calcio italiano anni Novanta si fondano su: un presidente (del Milan) con una gestione monetaria non limpidissima, Presidente del consiglio e insieme proprietario di alcune reti televisive; un presidente (della Lazio) condannato per bancarotta nel crac di Cirio; un presidente (del Parma) che ha fatto cose simili con Parmalat; un presidente (dell’Inter) che poteva gestire i miliardi di famiglia come voleva e senza restrizioni. Se ci aggiungiamo anche la pretesa pauperista del “calcio di provincia” fatto di “ignoranza” e “calcioni”, ottieni la tempesta perfetta.
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