Il calcio era come l’amore, non costava nulla. L’attività calcistica era ormai praticata nel capoluogo umbro da quasi trent’anni, ciò nonostante rimaneva ancora una disciplina oscura sotto molti aspetti; intorno al 1928 vennero quindi chiamati a Perugia alcuni maestri della cosiddetta «scuola danubiana», all’epoca molto in voga, per apprenderne i segreti. Radiogol è un memoir in cui scorrono trentacinque anni di calcio perduto e ritrovato e un autentico atto d’amore per la radio e i suoi protagonisti, da Enrico Ameri a Sandro Ciotti. Comprato per la bellezza di 8 miliardi dalla Roma, rimase nella capitale tre anni dove, tra ottime partite e qualche infortunio di troppo, ottenne fama nazionale per gli sporadici gol d’autore e i cross che scodellava con puntualità. In questi anni si affacciò in prima squadra Luigi Marulla, che diverrà il più rappresentativo calciatore della storia del Cosenza, primatista di presenze e reti di tutti i tempi. Scormon. Scorpione. Strumento degli antichi Romani da lanciare una o due pic- cole saette, Il quale a’ tempi di Vegczio tolse il nome di manuhalista. Uruguay due. Brasile uno. Fu Friaca a portare in vantaggio i brasiliani al 47’. Ma Il grande Juan Alberto Pepe Schiaffino, detto il Dio del pallone, pareggiò i conti per l’Uruguay al 66’. A quel punto il Brasile con il pareggio sarebbe stato ugualmente Campione del Mondo.
Il minuto della partita che paralizzò tutti i tifosi brasiliani fu il 79’: la grande ala uruguagia Alcides Edgardo Ghiggia si involò sulla destra saltando il suo diretto avversario. Queste sono le parole che il grande scrittore Osvaldo Soriano gli attribuisce in uno splendido racconto-intervista pubblicato il 16 luglio del 1972 nel supplemento culturale del giornale La Opinión: “Loro per quella sera avevano preparato il carnevale più grosso del mondo e se l’erano rovinato. La partita decisiva si giocò il 16 luglio 1950 al Maracanã di fronte a 199.854 spettatori, record di ogni tempo. Variare da un lungo periodo di tempo o forse tutto dribbling su più appassionati di gioco, il congelamento Adore a decine di tutti gli obiettivi desiderati. Oltre alle gesta dei campioni come Cristiano Ronaldo, Dries Mertens, Kalidou Koulibaly e Mauro Icardi, però, questo campionato passerà alla storia anche per il successo ottenuto dalle divise da calcio indossate lungo tutto il campionato. Gareggiavano a chi riuscisse a mantenere la palla più a lungo per aria.
Al riguardo l’amministratore unico annuncia una prossima serie di incontri – non solo con Cariparma, ma anche con un altro ex socio come la Camera di Commercio – per presentare il piano industriale di risanamento che prevede il pareggio di bilancio nel 2013. Fontana ha ripetuto le cifre: indebitamento oggi a 5 milioni, patrimonio netto in passivo per oltre due milioni. Sfodera la spada anche Fontana che attacca: “Con una riduzione significativa del contributo il piano di risanamento diventa un libro dei sogni. Grazie all’arrivo di giocatori del calibro di Michel Platini, Zinedine Zidane e Alessandro Del Piero, la squadra è riuscita a vincere numerose competizioni internazionali, tra cui la Coppa dei Campioni (ora nota come UEFA Champions League). Il cronometrista appunterà un cartello di colore rosso con la scritta «5» sul lato della panchina della squadra che ha commesso i 5 falli e segnalerà sull’apposito tabellone elettronico o cartaceo il numero di falli commessi. La novità principale riguardò il richiamo al tricolore italiano, con i bordi rosso per la manica sinistra e verde per la manica destra, uniti ad un inserto triangolare bianco nel colletto. Ferraris che ha ringraziato Fontana per il difficile lavoro svolto prova a spargere un po’ di ottimismo: “Non è la prima volta che il Regio rischia la chiusura – ricorda citando Guareschi – io penso che ce la farà anche questa volta, se la città ritiene possa avere senso per il suo futuro.
Dobbiamo evitare di avere nel 2013 come biglietto da visita per Parma, non per la Giunta, ma per città che il Teatro Regio, dopo aver garantito la stagione lirica, chiuda”. Già perché i primi, per assecondare il loro desiderio, hanno dovuto spendere una media di 71,40 euro – con un incremento del 2,40% rispetto al 2009/2010 – contro gli appena 49,80 estratti dai secondi. Sono sempre stato contro i tagli lineari. Il leone venne scelto in luogo dello stemma nazionale (tale a quello presente sulla bandiera) perché i giochi si sarebbero disputati appunto ad Anversa, nell’antico ducato di Brabante, che in passato era stato un possedimento della Spagna, dal cui vessillo si riprese questo emblema. Sarebbe stato bello vedere quel carnevale, vedere come la gente se la spassava con una cosa così semplice. Si tratta dell’opzione più semplice. Il primo cittadino lancia un appello alle forze economiche: “Il Regio è un motore culturale per Parma, ma non possiamo sostenerlo solo a parole, serve l’impegno di tutti a cominciare dalla forze economiche, dobbiamo stringerci intorno al Teatro.